Il grasso, ai nostri giorni tanto demonizzato, è in realtà l’utile risultato dell’evoluzione umana, che ha permesso all’uomo di sopravvivere adattandosi anche a situazioni estreme.
Esso rappresenta infatti un deposito di energia per i momenti di crisi alimentare e un ottimo isolante termico: una protezione che il nostro corpo tende a mantenere quando fuori è freddo.
In caso di freddo esterno, il nostro corpo tende a prelevare le calorie più dai carboidrati e al limite dalle proteine; il grasso serve a proteggerci. Non a caso, statisticamente le nazioni con la più bassa percentuale di grasso sono quelle con climi caldi. Non è un caso infatti che si riesca a perdere più facilmente peso durante i mesi estivi. Naturalmente non basta coprirsi bene o entrare in sauna, l’ipotalamo non è così stupido e non si deve confondere il dimagrimento con la disidratazione.
Peccato che ai giorni nostri non sia più necessario proteggerci da condizioni così estreme.
Quindi perché ad oggi ingrassiamo, accumulando “depositi” che non sono più necessari al nostro stile di vita?
Le motivazioni che portano all’aumento di peso possono essere individuate in:
– aspetti ereditari, come un numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all’età evolutiva;
– aspetti umorali, psicologici, caratteriali (insoddisfazione e mancanza di autostima)
– aspetti ormonali, (tiroide, androgeni e sistema simpatico);
– sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici;
– squilibri alimentari, sia qualitativi sia quantitativi e di distribuzione oraria;
– alti livelli di stress con ricerca di gratificazione e cortisolemia;
– sedentarietà, che può fare momentaneamente rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi;
– presenza di eventuali intolleranze e allergie.
Una volta capite le ragioni del proprio sovrappeso e acquisita una maggiore consapevolezza rispetto ai comportamenti correttivi che si possono adottare, occorre tenere sempre a mente questi aspetti:
– a fare la differenza è la qualità, non solo la quantità dei cibi;
– le calorie non sono tutte uguali: cibi diversi hanno riscontri metabolici diversi;
– esistono momenti del giorno adatti per assumere determinati alimenti (cronobiologia);
– il numero dei pasti influenza molto i livelli glicemici e di conseguenza la tendenza ad accumulare grasso;
– necessità di aumentare l’autostima e la gratificazione;
– svolgere attività fisica mirata a migliorare la massa magra e il metabolismo.
E allora cosa fare?
Il punto chiave si può riassumere in una frase: non è importante mangiare di meno, ma consumare di più.
Dal punto di vista dell’alimentazione, se abbiamo bisogno di perdere peso, è opportuno rivolgersi ad uno specialista, che ci aiuti a farlo con equilibrio. Il digiuno, spesso ritenuto la via più facile per il dimagrimento, è in realtà la via più veloce per il fallimento.
Così come diete sconsideratamente ipocaloriche che, se non ben bilanciate e contestualizzate, non produrranno i risultati auspicati, anzi produrranno un abbassamento del metabolismo e un ritorno al sovrappeso, non appena si abbandonerà il regime ipocalorico.
Insomma, ancora una volta l’equilibrio è la chiave per una vita attiva, sana e felice.