Che lo sport faccia bene alla salute, del corpo, della mente, della psiche ormai è fuori di dubbio. Continue nuove ricerche scientifiche attestano i numerosi vantaggi che la sua pratica costante, regolare, sistematica può apportare.
Lo sport, tra i tanti effetti benefici, può alleviare la percezione del dolore cronico, ha effetto anti infiammatorio, disintossicante, riduce i rischi di infarto, morte e malattie cardiovascolari e circolatorie, abbassa i rischi di insorgenza di diabete, elevati livelli di colesterolo e trigliceridi, sindrome metabolica, diminuisce i rischi e i sintomi associati ad ansia, stress, depressione, instabilità dell’umore e malattie mentali in generale, contrasta l’insonnia, rallenta i processi di invecchiamento, del corpo e delle funzioni cognitive, stimola la socializzazione, la creatività, la collaborazione, la cooperazione.
Lo sport, a livello sociale e individuale, in realtà, con le sue regole, norme, occasioni sociali, può diventare, in realtà, un vero e proprio strumento di crescita personale e collettivo, una scuola di vita da cui apprendere degli insegnamenti importanti che possono essere poi impiegati in qualsivoglia ambito esistenziale, dalla sfera privata a a quella pubblica, dalla scuola, al lavoro, agli affetti.
I bambini, fin da piccoli possono essere introdotti alla pratica sportiva, con il massimo dei benefici che possono proseguire successivamente anche da adulti. In realtà, ogni fase del ciclo di vita è ottimale per iniziare a praticare sport e trarre tutti i benefici, sociali, individuali, fisici e interiori che esso può apportare.
Da bambini, da adulti, così come da anziani le lezioni di vita che possiamo apprendere sono differenti, ma sempre rilevanti e funzionali alla nostra crescita interiore e al possibile contributo che possiamo poi offrire al prossimo, alla società, al mondo.
Vivere meglio è possibile, e lo sport può essere anche funzionale a questo scopo.
I benefici educativi dello sport
A seconda del tipo di sport praticato i benefici in termini educativi possono essere parzialmente differenti. Anche la differente fascia di età, la personalità, le situazioni possono creare diverse occasioni di apprendimento interiore, tutte comunque funzionali alla evoluzione ottimale della persona.
La palestra, quindi, non rappresenta solo un logo dove allenare il corpo, ma anche la mente e l’animo.
Ad esempio, gli sport di squadra possono stimolare la collaborazione, la cooperazione, la generosità, l’altruismo, lo spirito di sacrificio, la motivazione, la dedizione, l’empatia, le abilità comunicative, la socievolezza e le regole sociali della convivenza, l’amicizia, la coordinazione, la creatività, la capacità di accettare e lanciare sfide, il rispetto delle regole e delle esigenze del prossimo.
Il gruppo, inoltre, permette di venire a contatto non solo con i coetanei della squadra, ma anche con adulti, e in generale con individui accomunati dalle medesime passioni e interessi, che magari altrimenti non si sarebbe potuto intercettare, il che consente lo sviluppo di abilità relazionali a più ampio spettro e un più diffuso e capillare arricchimento interiore, ben al di là del mero sport.
Gli sport individuali, invece, possono fare leva maggiormente su motivazione, resilienza, sforzo, impegno, concentrazione, auto regolazione, capacità organizzative, persistenza, definizione di obiettivi e perseguimento autonomo di essi.
Lo sport come strumento evolutivo
Lo sport può aiutare a forgiare la personalità, il modo di pensare, decidere, agire, comportarsi non solo in tale contesto, ma anche nelle altre dimensioni esistenziali quotidiani, presenti e future. Le abilità di base che insegna restano impresse nella mente per periodi molto lunghi.
Lo sport in questo senso può diventare un vero e proprio stile di vita votato alla cura di sé, al miglioramento, alla sfida, al fissarsi obiettivi e raggiungerli.
La pratica sportiva non solo stimola il coordinamento motorio del corpo, ma anche quello della mente, sollecita le abilità organizzative, aiuta a fronteggiare le sfide e allena ad esse.
Non solo prepara alla vittoria, ma anche alle possibile sconfitte, ad accettare, ad apprendere da esse e impegnarsi per fare meglio in futuro, senza demoralizzarsi, colpevolizzarsi, perdere la sfiducia, o l’autostima, pur assumendosi tutte le responsabilità del caso.
In breve: lo sport può permettere di diventare più resilienti. Si diviene così più forti, robusti, ma al tempo stesso adattabili e flessibili alle circostanze in cui la vita ci pone costantemente.
Lo sport come palestra per le emozioni positive
Lo sport, inoltre, può allenarci anche a non farci sovrastare dalle emozioni, permettendo alla mente di continuare a ragionare e prendere le decisioni migliori in ogni circostanza, specie quelle più stressanti, sfidanti, o dove comunque occorre agire in breve tempo ed efficacemente.
Pazienza, tolleranza, comprensione, trasformazione di emozioni negative in positive possono essere qualità che ci vengono in soccorso e che l’attività fisica può addestrare. Una sana vita emotiva ci mette al riparo da possibili sintomi o vere e proprie patologie psichiatriche e psicologiche, nel breve, medio, lungo termine.
L’attività motoria, infatti, contribuisce a creare delle concomitanti reazioni biochimiche, oltre che comportamentali, che comportano la produzione di ormoni e neurotrasmettitori che stimolano piacere, benessere, felicità, stati d’animo positivi e riducono la percezione del dolore e le sensazioni e percezioni negative.
Quello che ne deriva è un complessivo senso di soddisfazione, appagamento, rilassamento, leggera euforia.
Lo sport per forgiare la personalità
Porsi degli obiettivi, impegnarsi per raggiungerli, possono fare elevare il senso di fiducia in sé, l’autostima, il senso di auto realizzazione, di soddisfazione e la definizione di mete sempre più ambiziose e sfidanti.
Se questo si verifica in squadra anche il senso di comunità, di partecipazione, di responsabilità verso se stessi e gli altri possono elevarsi a loro volta. Si sente di fare parte di un gruppo più ampio, si percepisce il proprio ruolo, ci si sente chiamati in prima persona di fronte agli altri a incarnarlo al meglio.
Si sente che l’obiettivo prefissato è parte di un progetto più ampio e comune a cui tutti possono equamente partecipare. Questo metaforicamente è evidente in ogni frangente di vita, a casa, in famiglia, a scuola, e in seguito al lavoro.
In una società costantemente sempre più egoista e individualista sviluppare doti di altruismo, collaborazione, scambio, cooperazione, sacrificio per il prossimo e una causa congiunta, ascolto, disponibilità, può essere molto utile e portare a risultati migliori di quelli che si potrebbero ottenere da soli.
Come allenarsi allo sport fin da giovani
Considerati i numerosi benefici per il corpo, la mente, le emozioni, l’educazione che l’attività sportiva può apportare, prima si inizia, meglio è. Lo sport, infatti, può insegnare delle abilità di base capaci di forgiare la personalità, di adattarsi meglio all’ambiente in cui si vive, di offrire un ottimo contributo ad esso e di essere complessivamente più in salute nel corpo e nella mente.
Anche se in genere i bambini sembrano manifestare grandi quantità di entusiasmo, curiosità, energia, voglia di sperimentarsi e provare sempre nuovi contesti e con essi potenzialmente anche attività fisiche e motorie, a volte possono capitare bimbi un po’ più pigri, restii alle nuove esperienze, timidi o introversi tali per cui avviarli allo sport non è del tutto semplice.
Per fare in modo che essi incrementino il loro desiderio, apertura, disponibilità, coinvolgimento e gioia alla pratica sportiva genitori, coach, insegnanti e, in generale, adulti potrebbero fare in modo che essa sia sempre associata al divertimento, al gioco, pur nel rispetto di regole e modalità ben precise.
Si dovrebbe evitare, in particolare, che lo sport venga associato meramente ad una questione che vincita o perdita, al concetto di competizione, di sfida, di contrasto o vero e propria lotta aperta con se stessi e/o con gli altri.
Sarebbe preferibile, invece, assimilare lo sport ad una esperienza più ampia e complessa da cui apprendere qualcosa di nuovo, di se stessi, gli altri, il mondo. Si dovrebbe indurre a dare e fare il meglio di se stessi, ogni volta, senza arrendersi mai, senza credere di avere mai raggiunto il proprio limite, pur con la convinzione realistica di non essere onnipotenti e di accettare che non sempre si riesce a superare determinate soglie.
In caso di vittoria, successo, superamento di un limite, raggiungimento di un obiettivo potrebbe essere educativo dare sempre un riscontro positivo, così come nel caso di insuccesso sarebbe meglio evitare critiche alla persona, ma focalizzarsi sulla performance stessa e comprendere cosa e come non è andata a buon fine al trarre indicazioni su come fare diversamente in futuro.
In tutti i casi l’invito ad assumersi la propria quota di responsabilità, senza addossarla ad altri, come talvolta può accadere in uno sport di squadra, è fondamentale. Vivere meglio la vita, a partire dall’esperienza sportiva è possibile. La buona notizia è che ogni fase della nostra esistenza può essere ottimale per farlo. Prima si inizia, prima se ne possono godere i benefici.